Continuiamo a parlare di “sport sicuro”, in quanto come abbiamo visto, gli incidenti sportivi sono la prima causa di incidente e di accesso al Pronto Soccorso dopo i 9 anni, ancor più degli incidenti stradali. Ma come e dove possiamo intervenire per ridurre gli infortuni pediatrici nello sport?
Sono 4 i campi d’azione principali:
Organizzazione
Una buona organizzazione dell’attività sportiva dei nostri bambini è necessaria per far sì che la stessa si svolga in condizioni di massima sicurezza. Importante:
• Responsabilità degli istruttori
• Misure didattiche appropriate
• Separare le zone di gioco dalle zone di attesa in modo netto
• Evitare la confusione
• Distanze di sicurezza sufficienti
• Comportamento adeguato dei bambini
• “Regole” del gioco
Da questo punto di vista fondamentale è la figura degli istruttori: essi hanno il dovere di proporre l’attività fisica in età evolutiva almeno fino ai 10 anni, come gioco e divertimento e nel far ciò devono tenere in considerazione i fattori su esposti.
Ambiente
Parliamo di “ambiente umano”: il bambino deve divertirsi, deve “star bene” quando fa l’attività sportiva non solo con il suo o i suoi istruttori ma anche con i suoi compagni di gioco. La sensibilità e la preparazione dell’istruttore faranno sì che egli riesca a bilanciare le capacità, non incrementare l’aggressività e favorire il fair-play. Un istruttore incapace di far ciò esporrà i bambini al rischio di incidenti e traumi sportivi in quanto favorirà l’aggressività e l’agonismo esagerato che nei bambini, ancora non maturi da un punto di vista fisico e di coordinazione motoria, possono provocare infortuni sicuramente prevenibili ed evitabili con il solo “buon senso”.
Impianti
Sicuramente è questo il campo d’azione in cui maggiormente si possono mettere in atto strategie preventive. Molte volte i bambini praticano attività sportiva in impianti inadeguati dove anche i principi generali di sicurezza non sono rispettati come ad esempio le uscite di sicurezza, la presenza di estintori ed un impianto elettrico a norma nelle palestre, piscine o palazzetti dello sport. Ma anche negli impianti all’aperto è necessario che siano rispettate delle norme generali di sicurezza. Fondamentale poi è il fondo del campo di gioco: per ogni sport l’idoneità e la conformità del campo di gioco è imprescindibile se si vogliono evitare traumi diretti o indiretti.
Terreni di gioco e sport
• Manto erboso: calcio, tennis, golf, rugby, baseball, hockey su prato
• Parquet: basket, volley, pallamano, calcetto, ginnastica
• Sintetico: atletica, tennis, calcetto, volley, scherma, ginnastica
• Asfalto: pattinaggio, hockey a rotelle
• Terra battuta: tennis, calcio, rugby
Importante anche lo stato d’uso delle attrezzature che non devono essere usurate o danneggiate, perfettamente funzionanti e periodicamente controllate e visionate. Nei campi all’aperto sono altre le insidie ed i pericoli. Nei campi di calcetto all’aperto una delle insidie maggiori è data dalle porte che spesso non sono fissate correttamente al suolo e quindi possono ribaltarsi provocando un trauma cranico. Da considerare anche tutte le buche, sporgenze, fessure e tombini presenti sui terreni di gioco, che possono provocare importanti traumi: l’ancoraggio delle reti del volley e del tennis deve essere tale da non lasciare, una volta non utilizzate, delle buche pericolose e giacenti sul terreno di gioco.
Materiale
Anche qui si può intervenire in modo adeguato per prevenire infortuni sportivi anche gravi.
• utilizzare delle calzature idonee per lo sport da praticare e non usurate
• depositare orologi, gioielli e cellulari prima dell’attività sportiva
• portare i capelli legati per chi li ha lunghi
• portare lenti adeguate per chi ha problemi di vista
• indossare dei dispositivi di protezione se richiesti o necessari o raccomandati
Esempio: parastinchi nel calcio, casco per sci, pattinaggio, ciclismo, ginocchiere nella pallavolo, giubbini protettivi nel baseball, “bytes” per prevenire i traumi dentali soprattutto negli sport di contatto.
Con queste misure preventive l’attività sportiva dei nostri bambini sarà più “sicura” e potrà solo portare giovamento alla sua crescita psico-fisica.
Tratto da “Il bambino e lo sport:tra agonismo e prevenzione”, a cura di Francesco Pastore.