Tra poco si inizierà, speriamo, ad andare al mare e il rischio di annegamento purtroppo esiste. E’ tra le prime cause di mortalità in età pediatrica anche prima del soffocamento da corpo estraneo e subito dopo gli incidenti automobilistici.
Secondo le rilevazioni dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, OMS, sull’annegamento in età pediatrica (dati su scala mondiale ed europea) emerge che questo è tra le prime cause di mortalità accidentali. A livello mondiale i bambini sotto ai 5 anni sono a maggior rischio di annegamento. Inoltre, nei paesi industrializzati la maggior parte degli annegamenti che coinvolgono i bambini avviene in piscina.
Mare in sicurezza
Ecco alcuni consigli per la sicurezza in acqua dei vostri bambini.
Valuta le capacità natatorie. Il fatto che il bambino sappia stare a galla non è sufficiente. Una persona capace di galleggiare ma che non è in grado di effettuare tecniche di respirazione sott’acqua è un potenziale annegato.
Mai da solo in acqua. Un “piccolo” malessere può avere conseguenze devastanti. Quando si nuota è sempre meglio farlo in gruppo.
Fare attenzione al freddo e allo sbalzo termico. Uno sbalzo termico troppo repentino tra la temperatura esterna e quella dell’acqua potrebbe provocare uno shock termico.
Evitare di entrare in acqua quando se non si è in buone condizioni psico-fisiche.
Non entrare in acqua se le condizioni meteorologiche sono difficili o il mare particolarmente agitato.
Fare molta attenzione ai tuffi. Prima di tuffarsi dagli scogli, controllare sempre la profondità dell’acqua.
Fare attenzione alle apnee ed evitare l’iperventilazione. Durante l’apnea è assolutamente vietata l’iperventilazione (atti respiratori rapidi e veloci) dal momento che tale pratica potrebbe provocare la sincope.
Secondo alcuni dati sul nuoto il pericolo di annegare è presente sia nei più piccoli che nei più grandi.
Quasi il 40% degli Italiani non sa nuotare.
Solo il 32 % sa nuotare effettuando la corretta respirazione.
Solo il 41 % riesce a mantenersi a galla con facilità in acqua profonda.
Solo il 35% riesce a mantenere gli occhi aperti sott’acqua al mare o in piscina.
Il 93 % ritiene importante sensibilizzare i genitori e fornire loro strumenti educativi utili.
Di conseguenza il consiglio è di imparate a nuotare e insegnare ai vostri figli a nuotare. L’acquaticità si acquista fin dai primi periodi di vita, ma si impara a nuotare solo dopo i 4 anni. Inoltre, è sempre bene informarsi e conoscere le manovre salva vita per intervenire in caso di necessità.