Bambini disabili: cosa fare in caso di soffocamento

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Una delle domande più ricorrenti nei corsi di manovre disostruzione pediatrica è se le manovre da mettere in atto, in caso di bambini disabili e costretti sulla sedia a rotelle, siano uguali a quelle da eseguire in un bambino che abbia un uso autonomo delle gambe.
La domanda spesso viene posta da maestre di scuole dell’infanzia che vivono sulla propria pelle questo problema. In effetti, molte di loro raccontano che nessuno – nei corsi di primo soccorso-fa menzione di questa problematica. E allora come comportarsi? Quale accortezze avere in caso di emergenza?

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Bambini disabili, partiamo da due punti fermi:

1. i bambini disabili sono di certo più a rischio, perché spesso potrebbero avere anche altre patologie oltre al fatto di non poter camminare, e molte di queste riescono – purtroppo – a ridurre la capacità di reagire con la forza propria che avrebbe un bimbo sano. Oltre a questo, la perenne posizione seduta di certo non aiuta.

2. le manovre in sostanza sono le stesse, ma quello che cambia è il diverso approccio:
detto questo possiamo dire che alcune persone anche formate alle manovre di disostruzione, si potrebbero trovare “disorientate” se non informate sul comportamento da tenere; ecco quindi l’importanza delle informazioni che state per leggere.
Nel bambino costretto sulla sedia a rotelle dobbiamo avere sempre in mente due cose: le compressioni e la manovre di heimlich devono avere le stesse caratteristiche di pressione, intensità e direzione.

Bambini disabili di statura piccola e leggeri

Oltre a questo la cosa importante da memorizzare è che il bambino verrà preso in maniera diversa: nel caso in cui il bambino è piccolo e leggero – un esempio potrebbe essere un bimbo di 4 anni con un peso esiguo – può essere agilmente preso con una presa che potremmo definire a “doppio gancio”. Le nostre braccia passano bilateralmente sotto le ascelle del piccolino per fare in modo che venga cinto e sollevato prendendolo da dietro, poi a questo punto saremo in grado di agire senza l’ingombro dello schienale della carrozzina, che potrebbe ridurre il nostro “ingaggio” con il bambino a cui praticare la manovra. Si sposterà quindi il bimbo “fuori dalla carrozzina” e lo appoggeremo sul nostro ginocchio, iniziando prontamente ad effettuare la manovre di heimlich fino all’espulsione del corpo estraneo, o fino allo stato di incoscienza.
Nel caso in cui il bimbo dovesse diventare incosciente, si fa ri-allertare il 118 e si chiede un defibrillatore se presente e si cominciano subito le manovre di rianimazione.

Bambini disabili di statura più grande

Potremmo trovarci davanti ad un bambino di corporatura più pesante (stare fermi fa ingrassare purtroppo molto di più a causa dell’assenza di esercizio fisico) seduto sulla carrozzina e allora cosa fare?
In questo caso, come con un adulto, saremo costretti a fare la manovre di heimlich con il bambino seduto: lo cingeremo da dietro e cercheremo di ridurre e azzerare l’ostacolo che lo schienale potrebbe crearci.
Comprimeremo con decisione effettuando la “manovra a cucchiaiodal basso verso l’alto e dal davanti verso di noi fino all’espulsione del corpo estraneo.
Nel caso in cui il bambino-ragazzo dovesse diventare incosciente ricordiamo sempre che il caso va gestito come se fosse un arresto cardiaco, cioè si cominciano le manovre di rianimazione cardiopolmonare senza fare altro.
Unica accortezza è che nel momento in cui diventa incosciente va allertato il 118 e richiesto agli astanti un defibrillatore se presente nelle vicinanze.

La cosa importante è non perdere la calma e avere bene a mente tutte le procedure da mettere in atto per essere davvero parte attiva nel salvare una vita.

Sul sito di Trenta Ore per la Vita potrete trovare un comodo corso on line che potrà fornire ogni ulteriore dettaglio ed approfondimento che, nel momento del bisogno, potrebbe fare la differenza.

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