Un convegno davvero molto speciale “Io, adolescente con tumore: l’ospedale che vorrei”, in programma venerdì 13 febbraio a Palazzo Marino a Milano. L’incontro infatti, organizzato da FIAGOP, AIEOP e SIAMO, affronterà il tema dei ragazzi malati di tumore da una prospettiva del tutto diversa: quella dei ragazzi.
Gli adolescenti non saranno solo gli spettatori dell’incontro, ma i protagonisti. Sono infatti proprio i pazienti e gli ex pazienti, insieme ai loro medici, a parlare direttamente dei problemi clinici, dei percorsi diagnostici, delle cure oncologiche, ma soprattutto a raccontare le loro storie, a parlare di speranza, musica, sport, amori, a dire come dovrebbero essere i medici e i reparti e le associazioni che curano gli adolescenti malati.
Il convegno intende mettere in luce il bisogno di normalità di ragazzi che affrontano situazioni gravi e complesse. I ragazzi stessi sono testimoni della propria storia ma anche di quella di tanti pazienti come loro.
«I bambini e gli adolescenti sono il cuore di ogni comunità e dovrebbero, tutti, poter vivere pienamente la loro vita sviluppando completamente il proprio potenziale – dichiara Angelo Ricci, Presidente di FIAGOP – La malattia oncologica deruba i bambini e i ragazzi ammalati della loro infanzia e giovinezza, minaccia e mette a rischio la loro stessa sopravvivenza. Una diagnosi di cancro cancella ogni idea di “vita normale” per i bambini, gli adolescenti e le loro famiglie. All’età in cui tutto dovrebbe essere innocenza, divertimento e gioia pura nel vivere, nell’apprendere, nel crescere, i bambini e gli adolescenti con il cancro si trovano ad affrontare situazioni difficili e impegnative, isolati per lunghi periodi di tempo da compagni e amici. Il più delle volte con dolore e ansia».
«Nessun bambino o famiglia deve passare attraverso il viaggio della malattia da solo. Per questo esistono le associazioni che formano la FIAGOP – aggiunge Angelo Ricci – La nostra sfida è quella di agire ora, perché l’oggi è quello che conta davvero per molti bambini, bambine, ragazze e ragazzi».