Se gli chiedi da quanto tempo svolge la professione di medico radioterapista il dottor Giuseppe Scimone ha bisogno di qualche secondo per fare i calcoli, ma c’è un episodio in questi anni che non scorderà mai.
«Non potrò mai dimenticare Sofia, una bambina di 4 anni colpita da un tumore cerebrale che ho avuto in cura presso il reparto di radioterapia pediatrica dell’A.O. San Giovanni di Dio e Ruggi D’Aragona», confessa Scimone.
«Sofia doveva affrontare trenta sedute di radioterapia precedute da anestesia e la piccola non riusciva a tollerarle. Le sue forti reazioni e il rifiuto alla terapia ci ha portati a trovare degli escamotage per farle affrontare con tranquillità le cure. Un giorno, prima di entrare in radioterapia, i tecnici del reparto e le infermiere la vestirono da principessa mentre sua mamma, con una voce splendida, dall’interfono intonava dei motivi di musica blues che commossero tutto il reparto».
Da quell’esperienza è nata l’esigenza di “umanizzare” il bunker di radioterapia, un ambiente dal clima troppo freddo. Trenta Ore per la Vita ha colto questo bisogno e dopo aver accompagnato durante l’edizione 2015 l’associazione Open onlus alla realizzazione del primo step del progetto “il Sole buono” che ha permesso la ristrutturazione del reparto, ha accolto per l’edizione 2016 il secondo step che ha come obiettivo quello di rendere il reparto ancora più a misura di bambino.
La malattia di un bambino è innaturale e non si accetta. A volte alcuni genitori mi chiedono “ma perché?” Non c’è una spiegazione, bisogna combattere».
Giuseppe Scimone
Aiutiamo il dottor Scimone e tutta l’équipe medica del reparto di radioterapia dell’A.O. San Giovanni di Dio e Ruggi D’Aragona a prestare le cure in un ambiente più umano e a misura di bambino, fino al 31 ottobre 2016 dona con carta di credito al numero verde 800.33.22.11 oppure online sul nostro sito.
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