Andrea è un ragazzo come tanti, pieno di vita, ma dopo una vacanza in estate in Croazia, comincia a sentirsi poco bene. Ma nessuno gli credeva. Nemmeno i genitori. E così «dovetti svenire per convincerli che non fingevo».
Iniziarono così i primi controlli e arrivarono le prime brutte sorprese. «Risultai positivo alla LLA (leucemia linfoblastica acuta). Non avevo paura della malattia quanto odiavo il fatto di essere ricoverato, di non avere più la mia libertà. Per di più il cortisone mi alzò i livelli glicemici, così la malattia mi levò un’altra delle mie ragioni di vita: il buon cibo. Ogni giorno mi chiedevo e mi chiedo perché succedono cose del genere, ma soprattutto perché a me. Ma poi mi rendo conto che non c’è una spiegazione e che bisogna semplicemente lottare, per uscirne più forti di prima. Tutti i miei amici mi fanno i complimenti, mi dicono che sono un guerriero, che sono speciale perché resisto a tutto questo. Io li ringrazio sempre, ma fra me e me penso: ho forse scelta?».
Andrea è un ragazzo, non un bambino. E in ospedale ha bisogno di spazi a misura per la sua età. Con il progetto di ristrutturazione del Day Hospital Oncoematologico Pediatrico del Policlinico San Matteo di Pavia, una delle iniziative del “Progetto Home“, i ragazzi come Andrea potranno giovare di spazi per gli adolescenti in grado di soddisfare le esigenze di privacy, continuando a coltivare i loro interessi anche in ospedale, proprio come a casa.
I lavori saranno realizzati in collaborazione con Soleterre Strategie di Pace onlus e la Fondazione San Matteo di Pavia.
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