Con le edizioni del 1995, 1996 e 2000 abbiamo dato il nostro contributo alla realizzazione di 22 “Case di accoglienza AIL” nei pressi dei maggiori Centri ematologici, che ospitano i pazienti che devono affrontare i lunghi periodi di cura contro la leucemia, assistiti dai familiari.
Ogni “Casa AIL” offre camera e servizio privato rispettando così l’esigenza di privacy a cui ciascun paziente e il suo familiare hanno diritto.Spazi comuni, nella maggior parte dei casi soggiorni-pranzo, terrazzi o giardini permettono tuttavia una vita di relazione, tanto più necessaria quanto più lunga e complessa è l’esperienza da condividere. Molto spesso sono presenti spazi-gioco per gli ospiti più piccoli al fine di contribuire al loro benessere offrendo stimoli positivi e di crescita emotiva seppur nel contesto della malattia.
Grazie alle Case AIL si sono resi meno affollati i Centri ematologici e al contempo è aumentato il numero delle persone in grado di essere assistite da Centri lontani dalla loro abitazione.Con le donazioni pervenute abbiamo anche finanziato il servizio di assistenza domiciliare AIL. Si tratta di una modalità di cura del paziente che si realizza presso la sua abitazione. I malati ematologici vanno incontro a lunghi periodi di cura che, se unicamente svolta in regime di ricovero, aumenta il disagio e il senso di solitudine. Le cure domiciliari consentono ai pazienti di essere seguiti nella propria casa salvaguardando così le loro esigenze personali, garantendo la vicinanza dei familiari ed una qualità di vita di gran lunga migliore. Tale forma di assistenza viene praticata da équipe multi-professionali (medici, infermieri professionali, assistenti sociali, psicologi e volontari) che assistono il paziente a casa mantenendo un costante collegamento con l’ospedale dove il paziente è curato per la sua malattia ematologica.