Auto-svezzamento, ogni cosa a suo tempo

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Il pubblico delle mie lezioni sulle manovre di disostruzione è formato, in gran parte, da neo-genitori. Dopo aver ascoltato la lezione e aver compreso le tipologie di alimenti e le dimensioni degli oggetti che possono essere rischiose, una delle domande che mi viene rivolta più spesso è “Pensavo di provare l’auto-svezzamento per il mio bambino, lascio perdere?”

No, certo che no.

Il nostro intento non è quello di spaventare i genitori a tal punto da indurli a dare solo alimenti semi-liquidi a bambini che potrebbero mangiare praticamente di tutto! Vogliamo, invece, aiutarli a compiere scelte ragionate e consapevoli.
L’auto-svezzamento si basa soprattutto sulla disponibilità a osservare i bambini e ad assecondare le loro necessità secondo le loro competenze, oltre alla volontà di fornire una corretta educazione alimentare che necessariamente coinvolge tutta la famiglia. Credo che nessuno penserebbe di offrire a un lattante un bel cheeseburger con patatine o una porzione di impepata di cozze!

Ogni cosa a suo tempo, anche l’inizio dell’alimentazione complementare.
Un’altra domanda che mi viene rivolta spesso è “Quando cominciare?

In primis, sarebbe il caso di aspettare che il bimbo sia in grado di stare seduto da solo. Questo perché, in caso contrario, la posizione semi-sdraiata che assumerebbe è già un elemento di rischio.
Come sempre, vi invito a provarlo: vi sembra facile gestire la deglutizione del cibo, se siete sdraiati?
In più il bimbo dovrebbe essere in grado di girare la testa per rifiutare il cibo se non lo desidera. Cosa c’è di più pericoloso che inserire in una boccuccia del cibo indesiderato mentre, ad esempio, il bimbo piange? Perché forzarlo?
Inoltre dovrebbe anche aver perso il riflesso di estrusione, che lo porta a spingere fuori dalla bocca con la lingua tutto ciò che non è liquido.

Se soddisfa tutti questi requisiti, il vostro bimbo è pronto. Cosa fare adesso?

Oltre ad aver cura di proporre cibi sani, è importante preoccuparsi di servirli con la consistenza e le dimensioni più adeguate affinché il bambino possa mangiare in sicurezza.
Iniziate sminuzzando i cibi e proponendoli in dimensioni adeguate: pensate, ad esempio, alla mela e a come proporla a un bimbo senza denti. Potrebbe essere grattugiata, come nello svezzamento classico o magari succhiata da intera; mai invece servirla in pezzi grandi perché il bambino potrebbe romperli in pezzi più piccoli e potenzialmente pericolosi.
Insomma, cari genitori, osserviamo sempre i nostri bimbi, soprattutto durante i pasti, e impariamo a valutare le loro capacità.

E per stare più tranquilli impariamo le manovre di disostruzione, anche grazie al corso online di TRENTA ORE PER LA VITA: troverete anche utilissime indicazioni su come offrire gli alimenti ai vostri bambini!

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