La campagna “Home” di “Trenta Ore per la Vita” ha preso avvio all’interno dei palinsesti televisivi, radiofonici e multimediali RAI e La7 dal 13 al 20 aprile; per poi proseguire con diverse iniziative di piazza e manifestazioni fino al 31 ottobre 2015.
Trenta Ore per la Vita ha avuto al suo fianco, come sempre, l’infaticabile socio fondatore e testimonial Lorella Cuccarini.
Con lei, in questa edizione, Martina Colombari, Carlo Cracco, Piera Degli Esposti, Francesco Facchinetti, Isabella Ferrari, Alessandro Florenzi, Francesco Pannofino e Giorgio Pasotti.
Come nel 2014, il nostro obiettivo è stato quello di raccogliere fondi per i bambini malati di tumore. Sono circa 1.700 i bambini (cinque al giorno) e 400 gli adolescenti che ogni giorno nel nostro paese si ammalano di patologie onco-ematologiche. E il dato è in aumento. Quando si ammala un bambino si ammala l’intera famiglia. Per seguire i piccoli malati le mamme e i papà colpiti da questo dramma sono spesso costretti a spostarsi in regioni diverse visto che non in tutto il territorio italiano sono presenti centri di riferimento o reparti specializzati in oncoematologia pediatrica.
Il progetto HOME nasce proprio dall’esigenza di aiutare queste famiglie a restare unite, anche nella difficoltà del momento assicurando loro ciò di cui hanno davvero bisogno.
Sono quattro le tipologie d’intervento che verranno finanziate grazie alla campagna:
• realizzazione di due case di accoglienza gratuite: a Modena con ASEOP e a Napoli con Associazione Carmine Gallo;
• ristrutturazione di due reparti ospedalieri: il reparto pediatrico di Ematologia del Policlinico Umberto I con AIL Roma e l’Unità operativa Radioterapia pediatrica AUO San Giovanni di Salerno con Open Onlus;
• due progetti per la riabilitazione pediatrica psicomotoria presso l’Ospedale Meyer di Firenze con Noi per Voi Onlus e presso l’Istituto Nazionale Tumori di Milano con Associazione Bianca Garavaglia;
• realizzazione di una Rete video-diagnostica pediatrica in collaborazione con il Policlinico A. Gemelli (Roma).
Creare una casa lontano da casa costituisce il primo obiettivo fondamentale della campagna “Trenta Ore per la Vita 2015”, perché quando si ammala un bambino si ammala tutta la famiglia.
Ogni anno in Italia circa 2mila bambini e adolescenti sono colpiti da patologie onco-ematologiche e, nonostante le maggiori possibilità di guarigione, il cancro rimane la prima causa di morte per malattia nelle persone al di sotto dei 15 anni.
Per seguire i piccoli malati i genitori sono costretti a spostarsi in regioni diverse poiché non in tutto il territorio italiano si trovano reparti specializzati in onco-ematologia pediatrica. Il fenomeno della “migrazione sanitaria” fa registrare quasi 100mila pernottamenti in case accoglienza. Uno dei due genitori, generalmente la mamma, è spesso costretto a lasciare il lavoro per poter essere vicino al proprio figlio, e quando a essere colpita è una famiglia poco abbiente, alla sofferenza si aggiunge la paura di non farcela.
Progetto speciale
Rispettando la pluriennale tradizione delle edizioni di “Trenta Ore per la Vita”, anche nel 2015 è stato sostenuto un progetto speciale: il reparto di maternità e neonatologia dell’Ospedale N.P.H. Saint Damien, il più grande ospedale pediatrico dei Caraibi, l’unico del paese quarto mondo di Haiti.
L’organizzazione beneficiaria è la Fondazione Francesca Rava – N.P.H. Italia Onlus di Milano.