Come raccontare ai bambini la sclerosi multipla della mamma.

Enza aveva una vita frenetica fino a quando non è arrivata la diagnosi di sclerosi multipla. Era una giovane donna e una giovane mamma di un bambino di 4 anni e di uno di 6 anni quando ha scoperto di avere la SM.

Da quel momento la sua vita e quella della sua famiglia è cambiata. Tutto è diventato più lento così come lenti sono diventati i suoi movimenti. La cosa più difficile per lei è stato affrontare il tema della malattia con i suoi bambini e in quel momento Enza sentiva il bisogno di un aiuto esterno per affrontare il problema.

Ma ai tempi non c’era ancora un servizio di assistenza di tipo specialistico rivolto alle mamme. Così Enza ha trovato da sola un modo per raccontare ai suoi bambini che la loro mamma non poteva fare più le stesse cose che faceva prima.

“La mamma ha la SM – sclerosi multipla – E cosa è mamma, risposero i bambini?

Prendi il tuo orsacchiotto. Mettiamo dei cavi elettrici nella sua testa: un cavo muove le mani, l’altro le gambe, l’altro la parola, un altro ancora la vista. Così è il nostro cervello. La malattia di mamma va a rovinare questi cavi e lascia in vista i fili elettrici. Questi fili non fanno più passare l’elettricità e quindi lì dove il cavo è mangiucchiato dalla malattia la mamma non muove più bene un braccio o la gamba o non vede più tanto bene. E’ per questo motivo che durante la giornata la mamma si deve fermare un pochino e non può correre più tanto bene come prima

Oggi Enza ha accettato la sua vita con SM. A 54 anni è diventata volontaria della Sezione AISM di Genova per aiutare le persone che come lei hanno la SM

Una mamma con la sclerosi multipla va sostenuta.  Grazie alla tua generosità possiamo aiutare tante mamme in 80 città

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