Formazione continua nelle scuole, un tavolo interministeriale permanente per la prevenzione ed il contrasto del fenomeno, un approccio non sanzionatorio che prevede l’introduzione della procedura di ammonimento. Questi i principali punti espressi nel ddl “disposizioni a tutela dei minori per la prevenzione e il contrasto del fenomeno del cyberbullismo” approvato al Senato con l’assenso di tutti i gruppi parlamentari. Prima firmataria del ddl la Senatrice Elena Ferrara.
Il cyberbullismo, cos’è
Il cyberbullismo è una forma di disagio relazionale, di prevaricazione e di sopruso perpetrata tramite i nuovi mezzi di comunicazione come l’e-mail, gli sms, i blog, i telefoni cellulari ed il web in generale.
Si tratta di un fenomeno sempre più diffuso tra le nuove generazioni, a confermarlo i dati elaborati da skuola.net per la Polizia di Stato, secondo i quali circa 2 ragazzi su 3 hanno avuto esperienza diretta o indiretta di fenomeni di questo tipo.
Un dato preoccupante che finalmente trova risposta in una nuova norma che rafforza la possibilità per il genitore della vittima di cyberbullismo di richiedere al gestore del sito internet l’oscurazione o la rimozione dei dati che lo riguardano (se la rimozione non avviene entro 48 ore può rivolgersi al Garante per la privacy).
Il ddl, inoltre, definisce il concetto di cyberbullismo come “qualunque forma di pressione, aggressione, molestia, ricatto, ingiuria, denigrazione, diffamazione, qualunque forma di furto d’identità, alterazione, acquisizione illecita, manipolazione, trattamento illecito di dati personali in danno di minorenni, realizzata per via telematica”.
Il testo, che ora passerà al vaglio della Camera dei Deputati, è stato apprezzato anche dal Garante per l’Infanzia e l’Adolescenza, Vincenzo Spadafora che commenta “questo fenomeno va contrastato sia con l’intervento immediato a tutela dei minorenni, sia con un serio e strutturato processo educativo e di consapevolezza dei nostri ragazzi e di chi accompagna la loro crescita”.