Dal sogno di giocare nel Milan a quello di curare i bambini malati di tumore con lo sport

Mi chiamo Tommaso, ho 26 anni e da 23 sono guarito dalla Leucemia mieloide acuta.

Avevo solo 3 anni e sognavo un giorno di giocare nel Milan, quando mi sono trovato a combattere contro questa malattia insieme alla mia famiglia, ai medici e agli infermieri del reparto di Ematologia Pediatrica a Monza e agli amici del Comitato Maria Letizia Verga.

La sfida di Tommaso
Tommaso il giorno prima del trapianto
Insieme abbiamo affrontato i momenti più sensibili della malattia (trapianto di midollo, chemioterapia ecc.) e abbiamo gioito per le varie iniziative che si svolgevano già a quei tempi dentro all’ospedale, mi ricordo che con i volontari sembrava sempre una festa… anche se da lì a qualche istante mi avrebbero prelevato il midollo!
Crescendo ho sempre sperato un giorno di poter rendere (anche se in minima parte) tutto il bene che ho ricevuto da queste persone, sognando di diventare un pediatra proprio come quelli che si prendevano cura di noi nei momenti più difficili.

Nonostante i miei numerosi tentativi, non sono mai riuscito a passare i terribili test di medicina, ma avendo imparato a non arrendermi di fronte alle prime difficoltà ho deciso di iscrivermi alla facoltà di Scienze motorie per specializzarmi in fisioterapia.
Mai scelta nella mia vita fu più azzeccata!

L’attività fisica da molti medici è considerata una vera e propria medicina, se si potesse prescrivere sarebbe il farmaco più prescritto al mondo!!!

Approfondendo i miei studi e le mie ricerche anche nel mondo dell’attività fisica per popolazioni fragili, come i bambini con malattie gravi come ero stato io, mi sono imbattuto concretamente per la seconda volta con la realtà di Monza dove andai a presentare la mia idea riguardo alle attività di riabilitazione per i bambini e ragazzi in cura per leucemia e linfomi.

Venni accolto dal Prof. Biondi a colloquio, conoscendone la fama mi presentai con un certo imbarazzo dettato dal rispetto per la sua figura, ma non ebbi neanche il tempo di esprimere la mia idea, che lui mi raccontò almeno 3 aneddoti del mio passaggio in quel che era un piccolo reparto di ematologia pediatrica 23 anni prima, con una chiarezza che sembrava averli vissuti ieri.

La mia idea, che poi è diventata il mio progetto, si basa sul poter attivare sotto la guida del dottor Jankovic diversi percorsi di attività motoria per i bambini e ragazzi degenti del Centro Maria Letizia Verga. Questo per normalizzare la vita del bimbo/ragazzo proponendogli delle attività che possono influire sul suo benessere fisico e psicologico, nel rispetto delle restrizioni imposte dalle terapie.

Insieme ad un medico dello sport e ricercatore, che si preoccuperà di valutare lo stato fisico dei ragazzi durante il periodo della malattia e la conseguente opportunità di una attività di riabilitazione, sto completando la mia formazione, per essere operativi non appena sarà completata la costruzione della palestra dove poter far svolgere attività sportive o di riabilitazione a tutti gli utenti del Centro Maria Letizia Verga.

Oggi posso dire con certezza che non giocherò nel Milan, ma posso affermare che, con l’aiuto di tante persone che mi sono state vicine in questi anni, posso entrare a far parte della grande squadra del Centro Maria Letizia Verga, per la quale sono disposto a mettermi in gioco con tutte le mie forze!!!

La palestra di riabilitazione motoria per i bambini e gli adolescenti malati di tumore è uno dei progetti sostenuti da Trenta Ore per la Vita.Trenta Ore 2016
Basta poco per aiutarci. Per donare con carta di credito chiama il numero verde 800.33.22.11 oppure online sul nostro sito.

Articoli Correlati

Seguiteci sulle reti RAI dal 22 al 28 aprile!

Dal 22 al 28 aprile 2024 torna sulle reti RAI “Trenta Ore per la Vita” per raccogliere fondi con il numero solidale 45516 per realizzare residenze gratuite per piccoli pazienti con gravi malattie e le loro famiglie, costretti a curarsi lontano da casa.

Leggi »

È uscita “Più Bello di te”, la canzone di Mattia!

Con coraggio e creatività, il piccolo Mattia affronta la sua malattia attraverso le parole e la musica. Con una melodia che porta speranza e forza, questo bambino ha scritto una canzone che parla dei vari stati d’animo che accompagnano la sua battaglia.

Leggi »

Con la famiglia vicino, la malattia sembra un po' più lontana

Dona ora e costruiamo insieme la Casa dei Bambini al Policlinico Gemelli di Roma