Una “rete di video-diagnostica” in alta definizione, realizzata al Policlinico Gemelli di Roma dall’Associazione Trenta Ore per la Vita Onlus, con la Campagna 2015 a favore dell’ oncoematologia pediatrica, consente agli specialisti del Policlinico di dialogare in rete con i colleghi di quattro aziende ospedaliere (Caltanissetta, Crotone, Frosinone e Oristano), per curare efficacemente a distanza i piccoli pazienti affetti da tumori cerebrali e limitare gli spostamenti di bambini e famiglie.
«Se la tecnologia sta cambiando le nostre vite, con il progetto “Insieme per la Salute”, Trenta Ore per la Vita sta cambiando quella di tante famiglie che soffrono» dichiara Rita Salci, Presidente dell’Associazione. La diagnosi in rete, in alcune fasi del percorso di cura, consente infatti di seguire il bambino nel centro ospedaliero più vicino, sotto la supervisione del centro di riferimento, aiutando così le famiglie da un punto di vista economico oltre che psicologico e riducendo di conseguenza il fenomeno della ‘migrazione sanitaria’.
Le tecnologie però da sole non bastano, servono anche le reti e le relazioni. Per questo “Insieme per la Salute” nasce come un’iniziativa aperta ed in questi primi sei mesi, l’Unità Percorsi Clinici del Gemelli ha lavorato per estendere progressivamente il servizio di tecno-consulto ad altri ambiti territoriali.
Per favorire ulteriormente la crescita della rete, i tumori cerebrali infantili sono stati inseriti all’interno dello “ Sportello Gemelli – Cancro”. Le famiglie o i medici curanti che contattano lo
Sportello, vengono indirizzate verso i referenti del percorso clinico assistenziale, i quali potranno usufruire della rete di video-diagnostica per recepire le immagini radiologiche e stabilire immediatamente l’iter terapeutico da far eseguire al bambino.
Dal punto di vista della casistica il progetto è ancora in una fase di crescita ed implementazione, sebbene le aspettative si attestino intorno a 10 nuovi interventi chirurgici l’anno. Grazie a “Insieme per la Salute”, è stato già realizzato un apposito percorso clinico assistenziale, coordinato dall’oncologo pediatrico prof. Antonio Ruggiero, per attivare tempestivamente tutti i passaggi logistici e assistenziali necessari alla presa in carico del piccolo paziente prima, durante e dopo il suo trasferimento .
«In questa prima fase sono stati messi a punto una serie di aspetti organizzativi e funzionali per lo sviluppo dell’iniziativa» spiega il dr. Antonio Giulio De Belvis, Responsabile dei Percorsi Clinici del Gemelli. Se da un lato infatti il sostegno dell’Associazione Trenta Ore per la Vita ha permesso di acquisire tecnologie all’avanguardia, dall’altro si è resa necessaria una revisione dei protocolli di collegamento e delle modalità di interazione con i Centri, affinché una scarsa connettività della rete non influenzasse la trasmissione delle immagini di una TAC o di una Risonanza Magnetica.
Nel lungo termine, il progetto punta ad un obiettivo specifico: far viaggiare sempre più dati e sempre meno bambini