La Casa Trenta Ore di Pescara, nella notte di ieri, ha messo a disposizione due appartamenti per due famiglie in fuga dalla guerra Ucraina.
All’interno di queste due famiglie, sono presenti due minori che necessitano di terapie oncoematologiche. Per questo motivo, l’associazione Agbe, si è resa disponibile a dare ospitalità alle due famiglie in fuga. In totale, le due famiglie giunte a Pescara, sono composte da sette persone: tre donne adulte e quattro bambini.
Ad oggi hanno raggiunto l’Italia già 89* minori malati di cancro, costretti a lasciare la propria casa per via della guerra. I pazienti sono stati accolti dai diversi ospedali e centri terapeutici sparsi in tutta la Penisola. Hanno tra i 6 mesi e i 18 anni, e sono giunti qui con le loro madri e con i loro fratelli e sorelle.
La casa alloggio, costruita grazie al contributo di Trenta Ore per la Vita, è situata a due passi dell’Ospedale Civile “Santo Spirito”, per permettere ai familiari di essere vicino ai loro figli, e sarà a disposizione delle famiglie per tutta la durata delle terapie.
Le strutture di accoglienza gratuita, sono un requisito indispensabile per molti pazienti oncologici pediatrici. Sono molti infatti i pazienti costretti alla migrazione sanitaria, e per le loro famiglie che devono affrontare gli ingenti costi della trasferta. In questa occasione, l’emergenza umanitaria innescata dalla guerra ha causato la migrazione di milioni di persone, e tra loro sono presenti anche i piccoli pazienti oncologici. La preoccupazione per l’interruzione di cure mediche, ha attivato la catena della solidarietà.
Il Progetto Home di Trenta Ore per la Vita, di cui la Casa Trenta Ore di Pescara fa parte, nasce con lo scopo di offrire gratuitamente un alloggio alle famiglie dei pazienti oncologici; e ad oggi ha ospitato migliaia di persone tra pazienti e familiari (superando le 40.000 presenze).
*dati Aieop al 03/04/2022