«Fate presto», è quello che chiedono in tutto il mondo malati di cancro, leucemia, sclerosi multipla, aids, e altre malattie, spesso rare e poco conosciute, per le quali la scienza è impegnata a trovare risposte immediate tramite la ricerca scientifica.
Non è un segreto che alcune delle malattie più gravi e invalidanti potrebbero essere combattute più efficacemente se studiate a fondo per mezzo di un’attenta ricerca delle cause scatenanti e delle possibili cure da mettere in atto. Purtroppo, in Italia, la quota di spesa pubblica che lo Stato destina alla ricerca è sempre inferiore alle necessità di chi si dedica allo studio di queste patologie, nonostante i ricercatori italiani siano universalmente noti come tra i migliori del mondo. Se disponessero di fondi adeguati, la ricerca riuscirebbe senz’altro a compiere passi immensi verso nuove utili conoscenze.
Ecco perché Trenta Ore per la Vita ha sentito l’esigenza di intervenire destinando una parte dei fondi raccolti a progetti di ricerca e alla realizzazione di laboratori specializzati.
Ricerca scientifica: i progetti realizzati
Si è cominciato con la prima edizione del 1994, destinando l’intera raccolta all’AISM, Associazione Italiana Sclerosi Multipla, per portare avanti contemporaneamente progetti di ricerca e di assistenza, per poi proseguire negli anni successivi con l’AIL, Associazione Italiana per la Lotta contro Leucemie, Linfomi e Mieloma, la LILT, Lega Italiana per la Lotta contro i Tumori, la Forep, l’Associazione italiana per la ricerca sull’epilessia e sindromi correlate, l’Istituto di Ricerche Farmacologiche Mario Negri, l’AIREO, Associazione Italiana per la Ricerca emato-oncologica, la Fondazione Aretè, il Fondo malattie renali del bambino.
Sono queste le associazioni o gli istituti di ricerca che finora hanno potuto lavorare anche grazie ai contributi della comunità di donatori di Trenta Ore per la Vita, sensibilizzati dalle campagne promosse.
Anno dopo anno, con borse di studio o altre formule, i progetti finanziati sono cresciuti fino a diventare più di 200. I risultati ottenuti sono stati sempre incoraggianti, se non risolutivi. Come nel caso della ricerca sulla sclerosi multipla, svolta presso l’Istituto San Raffaele di Milano dall’équipe guidata da due giovani scienziati, Gianvito Martino e Angelo Vescovi, che ha condotto alla scoperta dell’importanza delle cellule staminali per un futuro trattamento della patologia, regalando una speranza a chi soffre di questa sindrome invalidante e ai familiari, direttamente coinvolti nell’alleviare gli inevitabili disagi incontrati dal malato.
Segnaliamo inoltre anche il volume nato dal lavoro dei professori Claudio Bianchi, anatomopatologo, docente dell’Università di Trieste e Tommaso Bianchi, ricercatore esperto di oncologia, sui tumori indotti dall’amianto; o ancora, la ricerca sul rapporto tra alcuni tumori e l’insorgenza delle scariche elettriche sintomo dell’epilessia, effettuata dagli studiosi della Forep o sulla sindrome emolitico-uremica del bambino, svolta dall’Istituto Mario Negri, o ancora lo studio sul rigetto cronico del rene trapiantato, del Fondo malattie renali del bambino.