La diagnosi di Sclerosi Multipla è arrivata quando Elena aveva 24 anni, sei mesi dopo il matrimonio.
Elena racconta:
Mia figlia l’ho cercata e l’ho voluta con tutte le forze. Durante la gravidanza stavo bene, ma quando la mia piccola aveva sei mesi la SM mi ha colpito in modo violento. Non potevo toccare niente. I vestiti, gli asciugamani, mio marito. Mi faceva male tutto come se tutto fosse carta vetrata. Trovavo le forze per tenere in braccio solo lei. Con lei non sentivo più il dolore.
Prima di avere la Sclerosi Multipla Elena era una sportiva e ha praticato judo, nuoto, danza.
Ora non mi tengo in piedi. Il mio sistema immunitario è distrutto, non posso prendere antibiotici e devo stare attenta a tutto, anche ad un banalissimo raffreddore.
Elena deve pensare a sé stessa e a sua figlia.
Mio marito mi ha lasciato quando nostra figlia era piccola, non è stato facile crescerla da sola, soprattutto durante l’adolescenza.
La sclerosi multipla mi fa sentire in colpa. Mi sento in colpa soprattutto verso mia figlia. È cresciuta con un peso troppo grande sulle spalle. Durante l’adolescenza si è chiusa in stessa, non mi raccontava più niente. Era arrabbiata con il mondo, con me, con la mia malattia. Poi un giorno è scoppiata, non ce l’ha fatta più a tenersi tutto dentro per non farmi preoccupare. Mi ha detto che a scuola subiva bullismo perché lei era quella con la madre diversa, quella con la madre malata sulla sedia a rotelle.
Non è stato facile superare quel momento. Noi due da sole abbiamo dovuto affrontare tutti i problemi pratici e psicologici che la Sclerosi Multipla comporta.
Tutti mi chiedono come faccio ad andare avanti come donna, come mamma. Mi dicono di essere forte. La verità è che spesso sono stanca, anche di essere forte.