Grazie all’ingegneria genetica, potrebbe essere stato fatto un significativo passo in avanti per la ricerca: alcuni ricercatori del Children’s Center for Cancer and Blood Disease di Los Angeles hanno infatti sintetizzato una proteina che potrebbe essere la chiave di una cura per la Leucemia linfoblastica acuta (ALL), la più diffusa forma di cancro infantile. Nella maggior parte dei casi riscontrati, la malattia progredisce molto in fretta e provoca un accumulo nell’organismo delle cellule produttrici di linfociti.
Uno dei principali problemi da affrontare nel trattamento di questa malattia è il trattamento dei pazienti nei quali la malattia torna dopo un periodo di remissione in seguito alla chemioterapia. Nel loro studio, recentemente pubblicato sul Journal of Clinical Investigation, l’equipe di scienziati ha lavorato su cellule prelevate dai pazienti affetti dalla malattia. Nata dalla fusione della proteina TRAIL, prodotta dal sistema immunitario, e dalla proteina CD19, espressa dalla maggior parte delle cellule tumorali; la nuova proteina (chiamata CD19L-sTRAIL) è stata in grado di legarsi e distruggere unicamente le cellule tumorali, sia in provetta sia su topi, senza eccessive prove di tossicità.
Trattamenti più efficaci per i malati di leucemia
Secondo gli scienziati, la scoperta può essere la base per sviluppare un nuovo trattamento più efficace per i malati di Leucemia linfoblastica acuta, dando speranza alle tante famiglie e ai tanti piccoli pazienti che si trovano ad affrontare questa prova. L’ALL rappresenta il 25% dei tumori che colpiscono i bambini fino a 14 anni. E la sopravvivenza a lungo termine dei pazienti in cui torna a insorgere non arriva al 20%.
Quando in una famiglia c’è un figlio malato di tumore, molto spesso ha la sensazione di non farcela. Trenta Ore per la Vita è impegnata a fianco delle Associazioni dei genitori per fare in modo che questa sensazione non si traduca in dato di fatto: scopri di più sul progetto HOME e su come puoi aiutarci.